(EN)
BAR is pleased to present Centaur (2020) by Yalda Afsah, a German-Iranian artist and filmmaker
who works with video and moving image.
The work is a cinematic portrait of the symbiotic relationship between man and animal in the
practice of dressage training.
The naturalness of the man’s gestures contrasts with the artificiality of the poses and figures that the
animal is forced to assume. The sound is at times disunited and disconnected from the images,
creating an additional narrative level. The result is a hypnotic ritual made up of movements and
sculptural forms, a dance made up of rhythmic elements, gestures and steps.
As Linnéa Bake explains in her text on the artist’s work “by focusing on the different encounters
between man and animal, Yalda Afsah’s practice continuously explores the possibilities of
cinematically constructing filmic space. At the same time, the documentary character of her films
fluidly transitions into forms of theatricality.”
In Afsah’s reflection emerges clearly the juxtaposition between control, discipline and submission that humans impose
on animals and the care and identification with them.
YALDA AFSAH (1983) lives and works in Berlin.
She participated in "Traits d’union.s", Manifesta13, Marseille (2020) and screenings of her work were
presented at "Locarno Shorts Weeks", Locarno Film Festival, Locarno (2020); "FRAMES OF
REPRESENTATION", Institute of Contemporary Arts ICA, London (2019).
She’s currently having a solo exhibition "Every word was once an animal" at Kunstverein München, Munich.
(IT) BAR è felice di presentare Centaur (2020) di Yalda Afsah, artista e film maker tedesco-iraniana che
lavora con il video e l’immagine in movimento.
Il lavoro consiste in un ritratto cinematografico del rapporto simbiotico che si instaura tra uomo e
animale nella pratica di addestramento di dressage.
La naturalezza dei gesti dell’uomo si contrappone all’artificiosità delle pose e delle figure che
l’animale è costretto ad assumere. Il suono a tratti è disunito, scollegato dalle immagini creando un
ulteriore livello narrativo. Ne risulta un rituale ipnotico fatto di movimenti e forme scultoree, una
danza fatta di elementi ritmici, di gesti, di passi.
Come Linnéa Bake spiega nel suo testo sul lavoro dell’artista “concentrandosi sui diversi incontri
tra uomo e animale, la pratica di Yalda Afsah esplora continuamente le possibilità di costruire
cinematograficamente lo spazio filmico. Allo stesso tempo, il carattere documentario dei suoi film
passa fluidamente a forme di teatralità.”
Nella riflessione di Afsah emerge chiara la giustapposizione tra controllo, disciplina e sottomissione
che l’uomo impone all’animale e la cura e l’identificazione nei suoi confronti.
YALDA AFSAH (1983) vive e lavora a Berlino.
Ha partecipato a "Traits d’union.s", Manifesta13, Marsiglia (2020) e screening del suo lavoro sono
stati presentati a "Locarno Shorts Weeks", Locarno Film Festival, Locarno (2020); "FRAMES OF
REPRESENTATION", Institute of Contemporary Arts ICA, Londra (2019). È al momento in corso la
mostra personale "Every word was once an animal" alla Kunstverein München, Monaco.
Press Release